Prima o poi, un italiano che vive all'estero si chiede se si deve iscrivere o meno all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), se è obbligatorio o meno, se conviene o meno.
Ho passato parecchio tempo a cercare informazioni sull'AIRE e capire tutte le varie implicazioni che comporta. I siti istituzionali sono piuttosto carenti e sulle decine di blog e forum che ne parlano trovi tante persone che ti danno del pazzo se non ti iscrivi, quante che ti danno del pazzo se ti iscrivi.
Trattare l'argomento in maniera esaustiva è impossibile. Raccolgo qui le informazioni che riguardano la maggior parte delle persone. Ci saranno comunque molti casi speciali. Invito queste persone ad informarsi meglio.
Premessa: residenza e domicilio
Il concetto di differenza tra residenza e domicilio è quasi del tutto italiano. Se si verifica su wikipedia si potrà notare che la voce "domicilio" non ha una traduzione in alcuna lingua eccetto lo spagnolo e il portoghese.
Nel regno unito, per esempio, si è residenti nel momento in cui si ha un contratto di affitto a proprio nome. Non ci si deve registrare da nessuna parte. Avere un indirizzo è sufficiente a darti lo status di residente. Questo significa che nel momento in cui hai un indirizzo: puoi aprire un conto in banca, puoi registrarti presso un medico del servizio sanitario, puoi o devi richiedere un codice fiscale (NINo) e paghi le tasse. Burocrazia pari a zero e si ha la flessibilità acquisire tutti i diritti e i doveri di un cittadino inglese semplicemente salendo e scendendo da un aereo.
Il sistema italiano è differente. Per dare flessibilità al povero cristo, esiste il domicilio. Lo sposti senza problemi. Ma sei legato a doppio filo al luogo di residenza. Tantissimi documenti dipendono dal tuo comune di residenza e si deve comunicare il cambio di residenza in una miriade di casi. E qui sta la differenza. Il cittadino deve (attivamente) comunicare il cambio di residenza altrimenti tutta una serie di meccanismi si inceppano. E un cittadino italiano deve sempre dichiarare una residenza.
AIRE: la nascita
Tutto funziona finché si vive in un comune italiano. Se ci si trasferisce a Trieste, si cambia la residenza presso quel comune. Ma se ci si trova all'estero non c'è un comune dove trasferire la residenza. Questo problema è stato risolto con una legge del 1988 che ha istituito l'AIRE. L'AIRE del tuo consolato fa le veci di un comune italiano. Iscriversi all'AIRE del consolato di Londra, significa che il tuo comune di residenza è... l'AIRE del consolato di Londra.
Ma quindi iscriversi o non iscriversi?
AIRE: la legge
Iscriversi all'AIRE è un obbligo di legge. Devono iscriversi all’A.I.R.E. i cittadini che hanno intenzione di risiedere all’estero per periodi superiori a 12 mesi (ci sono delle eccezioni, come i lavoratori stagionali, i diplomatici, i militari e gli studenti).
Cosa succede se non mi iscrivo?
Se non ci si iscrive all'AIRE si può incorrere a due pene. La prima è di tipo amministrativo. Dato che l'iscrizione è obbligatoria, non iscriversi può comportare una multa.
La seconda pena è per chi ha una qualche forma di reddito all'estero. Una persona che vive all'estero e che non è iscritto all'AIRE, risulta a tutti gli effetti un cittadino che si trova in Italia e che deve pagare le tasse in Italia. I soldi tenuti su un conto estero vengono visti come "capitali in fuga" anche se guadagnati legittimamente all'estero. Nel momento in cui questi capitali dovessero tornare in Italia, allora i guai potrebbero diventare seri. Il fisco italiano vedrebbe quei soldi come soldi in nero, non dichiarati e quindi... e quindi sono cazzi amari.
E' questa in fondo la caratteristica più utile dell'AIRE. Se si comunica allo stato italiano di essere residenti all'estero si dichiara che le tasse le si stanno pagando nello stato dove si è residenti e che all'Italia non spetta (circa) nulla di quello che si guadagna.
Ovviamente se ogni anno fate la dichiarazione dei redditi sia in Italia che ovunque voi vi troviate, bè, allora siete dei benefattori a pagare le tasse a due stati. Regalate il 40% dei vostri redditi ad altri cittadini che vi saranno sicuramente grati.
Se invece vivete all'estero, non siete iscritti all'AIRE e le tasse le pagate solo dove vivete:
siete degli evasori!
Italiani all'estero
La caratteristica che distingue gli italiani è l'irresponsabilità. L'italiano trova sempre il modo di scaricare il barile, di dare la colpa a qualcun altro per poter fare i suoi porci comodi. Il fatto che abbiamo 630 ladri in parlamento muove tanti a pensare che è colpa loro se le cose vanno male e si sentono giustificati a chiudere un occhio con se stessi, non dichiarando qualcosa, non emettendo qualche scontrino. In realtà quei 630 ladri in parlamento li rappresentano benissimo.
Se non sei iscritto all'AIRE e dovresti, allora sei un irresponsabile e pensaci due volte prima di lamentarti dell'Italia o, peggio, di dire che sei fuggito. I toni sono forti, perché un cittadino onesto che si sente dare dell'evasore si indigna, non lo accetta e cerca di rimediare. Se invece non ve ne frega niente, siete degli irresponsabili.
Attenzione alle eccezioni
Iscriversi all'AIRE non significa sempre che non si deve più niente all'Italia. Se fate un lavoro che coinvolge lo stato italiano, informatevi meglio. Se avete un patrimonio in Italia, informatevi meglio. Se fate avanti indietro informatevi meglio. Siate responsabili perché ignorantia legis non excusat.
Chiarito che l'iscrizione è un obbligo, passiamo ai vantaggi e agli svantaggi che si hanno.
Vantaggi maggiori
- I redditi percepiti all'estero e non connessi allo stato italiano non devono essere dichiarati e non possono essere tassati dal fisco
- Tutti i documenti, come carta di identità, passaporto ecc. possono essere rinnovati presso il consolato a cui si è iscritti senza dover tornare in Italia
- Si può partecipare alle elezioni politiche italiane direttamente all'estero facendo parte della famosa circoscrizione estera (sono 4 mi pare). Da notare che se si risiede in un paese dell'Unione, si ha automaticamente diritto a votare alle amministrative locali e alle europee.
- Non verrà nessuno a chiedervi, nella vostra falsa residenza in Italia, perché vostro figlio non va a scuola...
Svantaggi maggiori
- Dal momento che non si pagano più le tasse in Italia, si perde il medico di famiglia e l'assistenza della mutua. Rimane solo l'assistenza sanitaria per le emergenze e tale assistenza è limitata a 90 giorni per anno. Però si ha ancora diritto alla TEAM. Cosa è? Prendete la vostra tessera sanitaria e giratela. Leggerete Tessera Europea Assicurazione Malattia. Cioè siete ancora assicurati come cittadini europei.
Ci sono un po' di cose da dire su questo...
- L'assistenza sanitaria in Italia è amministrata a livello locale. Quindi ci sono delle eccezioni virtuose. Il Veneto per esempio è una regione che dal 2005 mantiene la piena assistenza sanitaria ai suoi ex residenti iscritti all'AIRE. Quindi informatevi sulla politica della vostra regione. In questi casi gli svantaggi spariscono del tutto.
- Se risiedete all'estero avrete l'assistenza sanitaria all'estero. Che senso ha mantenere il medico di famiglia? Ci si cura dove si pagano le tasse e in Italia non pagate.
- Nella malaugurata eventualità che dovete passare per lunghe cure, e volete farle in Italia... bè è facile, andate al vostro vecchio comune e riprendete la vecchia residenza.
- Sono incinto e voglio partorire in Italia. O clinica privata oppure riprendete la vecchia residenza se proprio ci tenete. Comunque ragionate. Una gravidanza dura 9 mesi e va seguita. Se avete il tempo di farvi seguire da un medico in Italia, significa che vivete più in Italia che all'estero.
Tempistiche
Come ogni cosa in Italia, iscriversi all'AIRE ha tempi biblici. L'iscrizione avverrà entro 180 giorni dalla richiesta. Cioè sei mesi per fare quello che nel Regno Unito è automatico e istantaneo. Si dovrebbe richiedere l'iscrizione entro 90 giorni dal momento in cui è iniziata la nuova residenza e l'iscrizione può essere fatta d'ufficio (se si accorgono da soli che risiedi all'estero). Si può anche venir disiscritti d'ufficio se si accorgono che siete ritornati a risiedere in Italia e non l'avete dichiarato.
La macchina
Se possedete una macchina e vi iscrivete all'AIRE dovrete, ad un certo punto (6 mesi da quando venite registrati), immatricolare la macchina nel vostro nuovo paese. Il caso semplice è che avete portato quella macchina con voi e la usate nel vostro nuovo paese. Allora si tratta semplicemente di buon senso. Infatti se non immatricolate la macchina nel nuovo paese e la usate, prima o poi vi troverete nei guai col nuovo paese.
La questione è più complicata se la macchina non ve la portate dietro. In questo caso informatevi e vedete come gestire il vostro particolare caso.
Studenti
Anche se non bene pubblicizzato, chi studia all'estero e non percepisce soldi dallo stato estero, non è tenuto a iscriversi all'AIRE. (studenti triennali e magistrali per intenderci).
In definitiva
L'esigenza dell'AIRE nasce dalla bacata burocrazia Italia che si basa su un concetto forte di residenza.
Ma iscriversi all'AIRE rimane un diritto e un dovere che ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Sta alla vostra onestà decidere il da farsi.